Il 2 Aprile 2013 nasce l’associazione Centro Buddhista Zen Gyosho associazione a carattere religioso con caratteristiche “No Profit” senza scopo di lucro con sede legale in, Via Ticino 10/2 Cecina 57023 (LI).
L’apertura di un luogo di pratica è un evento importante per ogni essere perché esso è un faro per tutti coloro che ricercano seriamente. Il dojo è il “luogo in cui si pratica la Via”. E nei Dojo Zen si pratica innanzi tutto zazen e tutte le pratiche correlate.
Anche se zazen può essere praticato ovunque ma il Dojo, soprattutto agli inizi, è il luogo più appropriato, sotto la guida sicura di un Maestro, un Monaco o di Bodhisattva persone che hanno deciso di dedicare la loro vita a questa Via le altre persone si sentono guidate e seguite lungo questo percorso di autorealizzazione.
Il Centro Gyosho offre ed esprime le condizioni ideali per la pratica: andare insieme agli altri al di là del proprio io, al di là delle discussioni, attraverso la concentrazione sulla postura e su ogni azione, armonizzarsi con gli altri, con se stessi e con la realtà che ci circonda, conformandosi spontaneamente alle regole tradizionali. Dal 2015 l’associazione è iscritta al registro comunale delle associazioni del comune di Cecina.
Dal 2019 l’associazione ha cambiato sede spostandosi in un luogo più grande in Via Marrucci 58A a Cecina.
Ci impegniamo ad aiutare ogni essere umano ad uscire dalla sofferenza portando i valori umani della millenaria pratica buddhista coniugati per l’uomo contemporaneo. I valori fondamentali della vita e che accomunano ogni persona a prescindere dalla razza, dalla cultura e dal credo religioso, valori di pace, di vita senza sofferenza dell’ego e consapevole della fratellanza tra tutti gli esseri. Nello zen crediamo in una vita libera e consapevole desideriamo un futuro dove gli uomini vivano in pace e superino la sofferenza provocata dall’egoismo che divide e separa l’uomo da se stesso, dalla sua vera natura di essere realizzato e felice, e dagli altri uomini creando sofferenza e discriminazione.
Come spesso accade nelle nostre vite le cose non vanno esattamente come vorremmo e quando siamo investiti da malattia e sofferenza ci rendiamo conto di quanto siamo fragili e indifesi.
Nello zen e nel Buddhismo l’intento è quello di aiutare gli altri, le persone che praticano, i Bodhistattva e gli insegnanti di Dharma di prodigano in questa missione utilizzando le pratiche tradizionali e i mezzi opportuni che da secoli cercano di aiutare gli esseri umani a uscire dalla sofferenza. Questi mezzi e queste pratiche vengono costantemente interiorizzate e inverate dagli insegnanti di Dharma e dai maestri zen attraverso le proprie esperienze di vita.
La mia esperienza di vita mi ha fatto conoscere la sofferenza della malattia e la possibilità di trarre da questa sofferenza un grande insegnamento sia come uomo che come insegnante di Dharma, indicandomi una nuova strada per cercare di aiutare gli esseri umani.
Durante l’esperienza della malattia si sperimenta realmente l’interdipendenza, le decine di trasfusioni che mi tenevano in vita erano parte di altre persone di altri esseri umani che volontariamente donavano parti di loro stessi a favore di altri esseri umani, e allora non ci si sente più soli e la speranza diventa certezza. Ci si rende conto di quanto è importante promuovere l’aiuto attraverso la donazione. Ma per fare in modo che la domanda, di chi cerca aiuto, e l’offerta, di quanti si offrono per sostenere chi ha bisogno si incontrino – per usare il gergo del mercato economico – occorre qualcuno che metta in contatto questi due mondi che altrimenti resterebbero sconosciuti e distanti fra loro. L’associazione ADMO opera proprio in questa delicata fase mettendo in contatto, anche se in maniera anonima, donatori e riceventi. L’Admo – Associazione Donatori Midollo Osseo Onlus – infatti, fin dal 1990 è al servizio di quanti con un piccolo gesto d’amore contribuiscono a salvare la vita di centinaia di pazienti, la maggior parte bambini, affetti da gravi malattie come leucemie e mielomi.
Affrontare le nostre paure attraverso la pratica della meditazione, condividere con altri il percorso di esperienza attraverso la malattia e a tutte le dinamiche sia fisiche che emotive a cui essa conduce (paura, risentimento, rabbia,) è diventato non solo il mio modo personale di affrontare la malattina ma anche un metodo utilizzabile da altre persone che come me ogni giorno lottano con queti terribili mali. Maturare la consapevolezza che noi esistiamo perchè esiste l’altro e sperimentarlo in modo reale e non filosofico attraverso un trapianto di midollo cosi che noi diventiamo realmente l’altro anche a livello cellulare, molecolare, genetico, comprendere profondamente questa magia della vita ci mette veramente in relazione con l’infinito e ci apre a una consapevolezza e un amore verso gli altri che prima d’ora pensavamo di poterla esprimere solo attraverso i nostri figli.
Donare il midollo è sicuramente un atto forte, talvolta doloroso anche fisicamente, bene, molti passano la vita guardando film dove si immaginano eroi salvatori del mondo, donando il midollo diventiamo VERAMENTE EROI e abbiamo il potere concreto di salvare vite umane.
Sono un monaco Buddhista e ho fatto voto di salvare tutti gli esseri, e credo che il primo passo per salvare tutti gli esseri si l’umiltà di lasciarsi salvare, se e quando riuscirò a guarire lo farò attraverso un trapianto di midollo e a qul punto il concetto di interdipendenza smetterà di essere un concetto e potro camminare con gli altri sentendomi gli altri. Se non mi sarà concesso guarire va bene lo stesso in questi anni in cui convivo con la malattia ho dedicato tutto il tempo che mi è stato concesso dalla sorte, da Buddha, da Dio, dalla Vita per portare il mio pensiero/esperienza agli altri. Quando posso e quando ho l’occasione cerco di partecipare a incontri e conferenze dove posso condividere la mia esperienza e sopratutto indicare un metodo per affrontare la malattia che passa attraverso la meditazione. C’è un aneddoto che mi fa spesso sorridere perchè credo contenga una grande verità “Si muore una volta sola ma si vive tutti i giorni”
Ecco perché Centro Zen Gyosho cerca di supportare per quanto possibile l’ADMO e AVIS.